Il nome deve la sua origine al procedimento decorativo che consisteva nel delimitare il disegno applicando, lungo tutto il suo profilo, una vera e propria cordicella imbevuta di una pastura di pece, ossido di manganese e grasso animale. Eseguita questa prima fase, si passava poi a riempire queste spazi delimitati con smalti dati a forte spessore. Così, durante la cottura in forno a oltre 950 gradi, il supporto organico della corda bruciava, lasciando una linea nera e polverosa a delimitare le aree di colore.
Gli smalti, fondendo, si distribuivano entro questi argini senza mescolarsi tra loro, creando splendidi disegni dal forte rilievo e dalle luminose tonalità. Per via della difficoltà tecnica a comporre il disegno con lo spago, i decori avevano forme molto semplici, sintetiche e il più delle volte solo geometriche.
La corda è stata poi, in epoca moderna, sostituita da un’amalgama composta principalmente da ossido di manganese e da oli vegetali, che permette di tracciare agevolmente i margini con un pennello, permettendo così di realizzare disegni più sofisticati.
Oggi Vico Condotti ceramiche si fa lustro di essere diventata un punto di riferimento nazionale di questa tecnica, tanto da essere spesso chiamati ad insegnarla ai nostri colleghi, e non solo, con corsi e workshop in giro per l’Italia.